Per il PLR si tratta di un servizio tendenzioso e incompleto, non conforme alla missione di equilibrio e completezza che ci si attende da un vero servizio pubblico. Aprire l’edizione con il fermo, ignorando il merito di un dibattito che tocca direttamente il Ticino, distorce la percezione dei fatti e impoverisce il diritto dei cittadini a un’informazione corretta. Omettere nel servizio di riportare il comportamento dei manifestanti, i loro insulti e le aggressioni verbali, non ha inoltre permesso allo spettatore di comprendere con la dovuta completezza d’informazione il contesto dei fatti.
Il PLR esprime inoltre apprezzamento per la professionalità della Polizia, che ha gestito l’evento con misura ed equilibrio, garantendo sicurezza e libertà di espressione e di riunione. Le recenti immagini di quanto successo a Bellinzona, dove una manifestazione simile era degenerata (anche nei confronti dei giornalisti presenti), aiutano a comprendere la giusta preoccupazione delle forze dell’ordine nel calibrare il dispositivo di sicurezza. Nel dettaglio, poi, il fermo è durato meno di 60 minuti ed è stato disposto dopo ripetute richieste di allontanamento dalla zona riservata e chiaramente delimitata dalla polizia — definita invece, in chiusura del Telegiornale, nello spazio dedicato alle principali notizie de Il Quotidiano - come «zona discosta rispetto all’azione di protesta» (!). Una descrizione dei fatti quindi anche fuorviante ed errata.
La persona fermata — una docente — partecipava a un presidio pro-Palestina non autorizzato, in cui i presenti hanno ripetutamente scandito insulti, offese e improperi rivolti a chiunque, anche a semplici cittadini arrivati a Camignolo per seguire una serata sugli Accordi bilaterali. Nessuno degli oltre 170 presenti, peraltro, ha minimamente reagito alla lunga serie di ingiurie. Fermo restando il rispetto della libertà di manifestare, il PLR ribadisce che la libertà di espressione va esercitata nel rispetto delle regole e delle persone.
Il PLR procederà quindi con un esposto alla RSI e resta impegnato per un confronto pubblico informato e civile, chiedendo al servizio pubblico di porre rimedio all’evidente squilibrio informativo — purtroppo non un caso isolato su questo e su altri temi.